Bella Zì!

Pensavo di esserci abituata.

Dopo due, tre traslochi negli ultimi anni, credevo non mi facesse più tanto effetto cambiare casa, spostarsi in un’altra città e ricominciare tutto da capo.

Sono stata sempre terrorizzata dai cambiamenti, ma dopo l’Erasmus mi sono resa indenne a questa patologia.  Purtroppo però, ne ho contratta un’altra: la smania di partire.

Pensavo quindi non sarebbe stato un grande sforzo, e invece mi sbagliavo.

D’altronde, quando sono arrivata qui a Milano ero piuttosto arrabbiata: lontanissima da casa, in una città che mi sembrava sempre grigia e austera e che, secondo alcuni, ci avrebbe messo poco ad ‘imbruttire’ anche me.

Dopo un anno e mezzo mi ritrovo a fare le valigie, le stesse di quando sono arrivata, ma stavolta devo ammettere non è così semplice lasciare. Si è aggiunto anche un bonsai al carico da trasportare, uno zaino di libri e un girasole.

“Il bagaglio cresce in proporzione alle esperienze”, disse una volta qualcuno, e nel frattempo osservo la mappa delle cose fatte in questo tempo: 5 concerti, tantissimi film, le prove alla Scala, un corso di sceneggiatura, la scuola di inglese, un fine settimana a Torino, a Monza, a Verona, a Mantova, a Pavia, ma anche una vacanza a Toronto e a Parigi. E ripenso alle sere in giro, agli aperitivi strani, alla mostra di Chagall e allo spettacolo mozzafiato tra le guglie del Duomo. E poi, ancora, ai padiglioni dell’Expo e alle domeniche a Legnano, alle camminate sulla Martesana e alla spesa al mercato. Alle ville in pieno centro, alle schiscette raffreddate, alle facce sorridenti che ho incontrato…

Sono contenta, frastornata, impaurita ed entusiasta…Dicevo che Milano non aveva niente, eppure qui ho trovato tanto: il coraggio di rischiare, di cambiare e migliorare. Adesso quindi “Bella Zì!”, ci dobbiamo salutare!

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